Il 4 gennaio il Presidente della Camera Roberto Fico dovrebbe inviare la sua convocazione al Parlamento in seduta comune (più i delegati regionali) per dare inizio all’elezione del Presidente della Repubblica. I nostri politici non aspettano altro, il gioco li appassiona come nessuno. Ma pochi avrebbero immaginato di arrivare alla data fatidica con due candidati che giocano, per quanto possono, a carte scoperte. Il primo è Silvio Berlusconi, che, alla luce del sole, ha imposto il proprio nome alla sua coalizione. Il secondo è Mario Draghi che con garbo istituzionale ha fatto notare come difficilmente una coalizione che deflagra sulla via del Colle potrà ricomporsi per sostenere un governo: un fatto ovvio, ma reso più evidente da una candidatura così apertamente “partigiana” come quella del Cavaliere. La deduzione, altrettanto scontata, è che se si desidera che governo e legislatura durino meglio sarebbe scegliere il Capo dello Stato con un fronte ampio nei primi scrutini. Situazione per cui l’unico nome spendibile è proprio quello di Draghi.
Quirinale. L'ipoteca Berlusconi
Quirinale. L'ipoteca Berlusconi
Quirinale. L'ipoteca Berlusconi
Il 4 gennaio il Presidente della Camera Roberto Fico dovrebbe inviare la sua convocazione al Parlamento in seduta comune (più i delegati regionali) per dare inizio all’elezione del Presidente della Repubblica. I nostri politici non aspettano altro, il gioco li appassiona come nessuno. Ma pochi avrebbero immaginato di arrivare alla data fatidica con due candidati che giocano, per quanto possono, a carte scoperte. Il primo è Silvio Berlusconi, che, alla luce del sole, ha imposto il proprio nome alla sua coalizione. Il secondo è Mario Draghi che con garbo istituzionale ha fatto notare come difficilmente una coalizione che deflagra sulla via del Colle potrà ricomporsi per sostenere un governo: un fatto ovvio, ma reso più evidente da una candidatura così apertamente “partigiana” come quella del Cavaliere. La deduzione, altrettanto scontata, è che se si desidera che governo e legislatura durino meglio sarebbe scegliere il Capo dello Stato con un fronte ampio nei primi scrutini. Situazione per cui l’unico nome spendibile è proprio quello di Draghi.