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"Il distacco di Montanelli dalla nascente destra italiana per molti rimane tutt’oggi un enigma"; se posso avanzare la mia spiegazione: mio papà, liberale malagodiano, ebbe "l'estremo oltraggio" di aver al suo funerale molti più ex comunisti che forzisti. Perché? Perché un uomo di destra liberale, pur condividendo le idee di B., non accettava lo strapotere dei soldi al di fuori del suo ambito proprio, cioè l'impresa. Che un miliardario potesse impadronirsi della politica era semplicemente inaccettabile. Tutto qui

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Me lo ricordo il numero 1, l’aveva comprato mio papà, fedele lettore di Montanelli per molti anni. Ricordo gli auguri che Montanelli rivolse a noi universitari di fine anni 80, riuniti in un’associazione che si chiamava Controcorrente Giovani e aveva Ronald Reagan come politico di riferimento. Ricordo poi di aver incrociato lo sguardo di Montanelli nel ‘94, poco prima che lasciasse il Giornale, al Circolo della stampa a Milano, in occasione della presentazione del libro Americani, di Alberto Pasolini Zanelli.

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Un piacere leggerti Alberto. Ero tra i ragazzini di controcorrente che seguirono Montanelli alla Voce. Pur consapevoli dei limiti di quella posizione. Ma noi eravamo di destra liberale, un po’ aristocratica. E seguivamo Montanelli perché, a differenza di quanto scrivi, era molto diverso da Berlusconi.

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Splendido ricordo, ovviamente scritto meravigliosamente come al solito. Spero di riuscire a scrivere allo stesso modo molto presto

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