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René Girard è uno dei grandi pensatori dei nostri tempi. Ma se le sue opere sono suggestive e affascinanti, e se descrivono fenomeni generali dell’esperienza umana, non è sempre facile apprenderne una lezione e portarcela appresso, farne uso per comprendere il mondo che ci circonda.
Proprio per questo Luke Burgis ha fatto un gran lavoro con questo suo Wanting. Il centro del libro è un concetto-cardine di Girard, l’idea che l’uomo, animale che desidera, tende a voler imitare il proprio prossimo. Noi siamo imitatori più o meno consapevoli e a questa nostra tendenza dobbiamo molte delle caratteristiche che immaginiamo più "nostre": come ci vestiamo, come parliamo, cosa diciamo di volere per noi stessi e il nostro futuro. Quando il modello però diventa un avversario, si innesca una rivalità distruttiva. Da questa situazione si esce individuando un unico rivale collettivo, un capro espiatorio, che per le proprie caratteristiche attira involontariamente su di sé l’odio collettivo.
Burgis spiega la rivalità mimetica (la paragona a una corrida, nella quale il modello imitato è come un matador, non necessariamente consapevole, che orchestra le azioni dell’imitatore), ne sottolinea l’ubiquità e i tanti paradossi: a partire dal fatto che ogni tanto desideriamo imitare proprio quelli che più indifferenti sembrano essere all’ammirazione altrui. E’ proprio perché i gatti esibiscono una certa noncuranza che in alcune culture siamo giunti a venerarli!
Senza sfoggi di erudizione ma con una vasto repertorio di esempi e storie, Burgis spiega come volgere a nostro vantaggio il desiderio mimetico (per esempio nel modo in cui pensiamo l’innovazione, che molto spesso è mimetica e incrementale e non “radicale”) e venire alle prese col modo nel quale desideriamo. E’ un libro che si legge con grande piacere, imparando molte cose.
Luke Burgis, Wanting: The Power of Mimetic Desire, and How to Want What You Need, New York, St Martin’s Press, 2021, pp. 274