Per sopravvivere alla campagna elettorale
La campagna elettorale è incominciata, ed è una campagna elettorale. Delegittimazione reciproca, promesse da marinaio, rodomontate varie la fanno da padrone. E così sarà fino al 25 settembre.
In questi giorni di inevitabile imbruttimento collettivo, ci viene in soccorso una collezione di saggi filosofico-letterari (su Platone e Pascal, Dostoevsky, Thomas Mann e Goethe letto da Thomas Mann) di Michele Dantini. Nel tintinnar di spade (di plastica) dei partiti, si celebra “il mito della lotta o del conflitto - l’estetizzazione della lotta e del conflitto”.
“Quali possono essere le regole del nostro ingaggio discorsivo in un contesto pubblico modellato dall’invettiva, dalla derisione e da istruttorie sommarie?”, si chiede Dantini che poi immagina una “impoliticità” come “exit”, come “esodo” dagli ambiti di comunicazione più rissosi. E’ una “impoliticità” da costruire contro “costumi di partecipazione faziosa e incompetente”.
Dantini legge i suoi autori cercando di mettere a punto un’idea di delicatezza che sia, azzardo quest’aggettivo, terapeutica rispetto all’irruenza di quello che per lui è il discorso politico e che io chiamerei il discorso identitario (per fortuna ci sono anche discorsi politici d’altro genere).
Questo libro nasce “da un’esperienza di vertiginosa insoddisfazione per il modo in cui portiamo avanti discorsi rilevati per le sorti della collettività”. Troppo spesso “discutiamo” limitandoci a ripetere ossessivamente chi siamo, ribadendo un giudizio nella convinzione che tanto basti a renderlo vero.
La “delicatezza” riguarda i nostri comportamenti argomentativi, è il sale di una conversazione che sia tale, non un alternarsi di monologhi. Impariamo a “modificare il nostro set mentale: il nostro scopo non è riportare la vittoria ogni costo. Diffidiamo dell’impulso a replicare sul momento tanto più su temi che non ci trovano preparati”. Regole per assistere alla campagna elettorale e mantenersi intellettualmente integri.
Michele Dantini, Sulla delicatezza, Bologna, Il Mulino, 2021, pp. 130